Un’altra grande criticità del patrimonio esistente, quando si parla di efficienza energetica, sono gli impianti installati per il riscaldamento e il raffrescamento, oltre alla produzione di acqua calda sanitaria.
Molto spesso si trovano impianti molto vetusti e lontani dalle performance assicurate dalla tecnologia di oggi. È fondamentale procedere almeno con una sostituzione del generatore, ad esempio installando una nuova caldaia a condensazione o una moderna pompa di calore, ma se possibile è consigliabile andare ancora oltre. Andrebbero verificati e riqualificati anche il sistema di distribuzione e i terminali.
Le tubazioni potrebbero non essere isolate o essere danneggiate e l’efficienza di una nuova caldaia può essere compromessa dall’uso di vecchi radiatori. È chiaro che, più è radicale il rinnovo degli impianti, maggiore è l’invasività dell’intervento, con ripercussioni su tempistiche e costi.
Parlando di impianti, quindi, da un lato si ha la criticità di avere sistemi e dispositivi vetusti e inefficienti, dall’altro l’assenza di nuove tecnologie fondamentali per favorire l’efficienza energetica, come gli impianti per la produzione di energia rinnovabile. Nella maggior parte dei vecchi edifici, infatti, i consumi sono molto elevati e sono soddisfatti solo tramite l’acquisto di energia dalla rete.
Sfruttare le energie rinnovabili, tramite il fotovoltaico o il solare termico, permette di aumentare la quota green di energia consumata, riducendo anche i costi di acquisto.